May we be them
Viviamo in una società nella quale il femminile è all’ordine del giorno.
L’impressione generale è quella che la voce delle donne è sempre più ascoltata e che il loro punto di vista sempre più preso in considerazione.
La realtà dei fatti però è in totale controtendenza.
Sì, siamo più presenti in tutti gli ambiti lavorativi, ma il divario di genere e di retribuzione è ancora ben lontano dall’essere colmato.
Prendendo in esame ad esempio l’ambito creativo ed artistico, per il quale sono direttamente interessata, nei paesi OCSE solo il 12% dei direttori creativi sono donne con un compenso del 30% inferiore rispetto ai uomini. Il 70% degli studenti di fotografia sono donne, ma solo il 15% di esse riesce a sostenere una carriera come fotografa.
Negli ultimi dieci anni solo il 14% delle fotografie pubblicate dal magazine The Guardian sono state realizzate da donne.
In altri ambiti lavorativi altamente qualificati, come ad esempio studi legali o studi medici, si assiste ad una quasi parità in termini di numero di impiegati, mentre insiste un grande divario per quel che riguarda la retribuzione e le posizioni ricoperte.
Tutto questo fa sì che la voce delle donne sia di minor peso nella vita quotidiana e gli esempi da seguire non abbastanza incisivi per le nuove generazioni.
Lo scopo del mio progetto è quello di fornire esempi di figure femminili, tutt’ora in vita, che in diversi ambiti della società abbiano saputo conquistare una loro posizione.
Attraverso le loro parole e le mie fotografie, vorrei creare una raccolta di esempi al femminile che sia d’ispirazione per chi pensa che in questo mondo al maschile non ci posto per loro.